Arte, cultura e tradizioni

Maria Puntaborru, Palpaeccia e altre leggende natalizie sui bimbi

a siniscola e in altri paesi della sardegna c'erano tanti miti intorno alle feste natalizie. Uno dei più suggestivi è quello della strega palpaeccia o maria mangrofa che tastava il ventre dei bambini durante il sonno e se lo trovava vuoto li infilzava

Fino a qualche decennio fa, il Natale a Siniscola e in Sardegna era molto diverso da oggi. Meno commerciale ma decisamente più spirituale, comprendeva una serie di riti e tradizioni dei quali oggi si è parzialmente persa traccia. Alcuni di questi riguardavano i bambini che, oggi come ieri, erano vivaci e spesso indisciplinati. Per cercare di tenerli a bada, sotto le feste i genitori e i nonni raccontavano loro storie piuttosto spaventose che risalivano alla notte dei tempi.

Le leggende riguardanti streghe e creature mitologiche che avrebbero fatto visita ai piccini durante le notti di festa variavano da paese a paese ma alcune erano più popolari. Si raccontava che la strega malvagia Maria Puntaborru o "Palpaeccia” facesse visita ai bambini durante il sonno tastandogli il ventre e, qualora fosse risultato vuoto, lo infilzava con uno spiedo d’oro: un modo cruento ma efficace per convincerli a mangiare senza lasciare nulla sul piatto.

Altre leggende parlavano di più agli adulti ed erano incentrate su odio, avarizia o tradimenti. Insomma ce ne era per tutti perché Natale non era un’occasione per scambiarsi regali ma per guardarsi dentro e crescere. Poi, con l’avvicinarsi della mezzanotte, i rintocchi delle campane spingevano tutti verso la chiesa per la Santa Messa. In verità non proprio tutti perché per tradizione le donne in lutto rimanevano a casa e partecipavano alla prima orazione del giorno successivo.

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